Il finto documentario “I misteri del Santo sepolcro”, per la serie Res, trasmesso ieri alle 16, viene indicato nel palinsesto come come “affascinante indagine dove Scienza e Fede si incontrano”, con l’obiettivo di “far luce sui misteri del Santo Sepolcro.”
E’ stata una sgradevole visione di propaganda dei “cosiddetti sindologi”. Per l’intera durata del programma, totalmente a senso unico e senza dubbi, non è mai stato detto che il telo della sindone è stato datato al medioevo. Un errore?
Ricordiamo: I risultati sono stati pubblicati da Nature nel 1989. La datazione della Sindone mediante il metodo del carbonio 14 eseguita dai laboratori di Oxford, dell’Arizona e di Zurigo. I risultati, ottenuti indipendentemente da ciascun laboratorio su uno dei tre frammenti di uno stesso campione, sono sovrapponibili nei limiti dell’errore e hanno indicato per la datazione la probabilità totale del 95% nell’intervallo di anni dal 1260 al 1390.
Comprendo che per pasqua è obbligo (perché?) rendere omaggio alla religione maggioritaria nel paese, ma i programmi di “fede” hanno un canale tutto per loro e, cosa più grave, dovrebbero essere comunque identificabili come programmi di “fede” e non come “affascinante indagine dove scienza e fede si incontrano”, perché non c’è traccia di indagine e neppure di scienza.
La RAI per parlare della sindone di Torino si è rivolta a Sydonia Production srl, che oltre a “I Misteri del Santo Sepolcro” (2013) ha distribuito il sicuramente scientifico 2012 Profezie Maya e cerchi nel grano (2008). Chi acquista i programmi in RAI?
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